


Parlando de Il capodoglio, Giona ripeteva che questo avrebbe dovuto rappresentare la razionalità, contrariamente a Il calamaro gigante, che, invece, voleva essere una raffigurazione dell'irrazionale. Come forse alcuni sanno, il grande cetaceo è un predatore che si nutre proprio di questi mostruosi esseri degli abissi: «la razionalità», diceva GnB riferendosi al progetto, «si ciba dell'irrazionalità». Nella trama dei tasselli, Giona ha scelto di disegnare, soprattutto, elementi architettonici, oppure meccanici, accompagnati da ritratti e figure. Anche lavorazione di quest'opera è stata documentata fotograficamente da Stefania Beretta.